Novità in materia di ammortizzatori sociali: anticipo di 4 settimane di trattamento di integrazione salariale

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 151 del 16 Giugno 2020 il Decreto-Legge n. 52/2020 (disponibile qui) che introduce ulteriori misure urgenti in materia di trattamento di integrazione salariale, consentendo alle imprese che hanno esaurito per intero le prime 14 settimane di Cassa Integrazione Covid-19 (ossia le 9 iniziali e le successive 5 approvate con il «Decreto Rilancio») di fruire subito delle ulteriori 4 settimane previste originariamente per il periodo di Settembre-Ottobre 2020.

Infatti, come noto, il «Decreto Rilancio» aveva ampliato la portata degli ammortizzatori sociali introdotti dal «Decreto Cura Italia» (convertito nella Legge n. 27/2020) prevedendo l’estensione della durata dei trattamenti di integrazione salariale fino ad un totale di 14 settimane fruibili tra il 23 Febbraio e il 31 Agosto 2020 per le aziende che avevano già completamente utilizzato le prime 9 settimane di trattamento di integrazione salariale con causale Covid-19. In aggiunta, il «Decreto Rilancio» aveva previsto il riconoscimento di eventuali ulteriori 4 settimane di trattamento per periodi intercorrenti tra il 1° Settembre 2020 ed il 31 Ottobre 2020.

Il Decreto-Legge n. 52/2020 -entrato in vigore oggi- interviene su quest’ultimo punto, consentendo alle imprese di anticipare le 4 settimane aggiuntive. Infatti, la nuova norma -modificando la disciplina del «Decreto Cura Italia», come successivamente convertito e modificato- prevede che i datori di lavoro che abbiano fruito del trattamento di integrazione salariale ordinario, straordinario o in deroga, per l’intero periodo precedentemente concesso, fino alla durata massima di 14 settimane, possano fruire delle predette ulteriori 4 settimane anche per periodi decorrenti prima del 1° Settembre 2020, entro i limiti di finanziamento previsti dallo stesso decreto. Resta comunque ferma la durata massima di 18 settimane di integrazione salariale.

Il nuovo Decreto-Legge introduce novità anche riguardo al termine di presentazione delle domande per i trattamenti con causale Covid-19.

In particolare, tali domande devono essere presentate, a pena di decadenza, entro la fine del mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. In sede di prima applicazione, i termini sono spostati al trentesimo giorno successivo all’entrata in vigore del presente decreto, ossia al 17 Luglio 2020, se tale ultima data è posteriore a quella precedente.

Inoltre, viene esteso il termine di presentazione delle domande di Cassa Integrazione Ordinaria e assegno ordinario FIS riferite a periodi di sospensione o riduzione che hanno avuto inizio nel periodo tra il 23 Febbraio 2020 e il 30 Aprile 2020 -precedentemente fissato al 31 Maggio 2020- al 15 Luglio 2020.

La nuova disciplina introduce infine una rimessione in termini dei datori di lavoro che abbiano erroneamente presentato la domanda per trattamenti di integrazione salariale Covid-19. Infatti, la norma dispone che, indipendentemente dal periodo di riferimento, i datori di lavoro che abbiano erroneamente presentato la domanda per trattamenti diversi da quelli a cui avrebbero avuto diritto o comunque con errori od omissioni che ne hanno impedito l’accettazione, possano presentare la domanda nelle modalità corrette entro 30 giorni dalla comunicazione dell’errore nella precedente istanza da parte dell’amministrazione di riferimento, a pena di decadenza, anche nelle more della revoca dell’eventuale provvedimento di concessione emanato dall’amministrazione competente.