Indennità COVID-19: le Circolari INPS sulle proroghe disposte dal D.L. n. 34 del 19 Maggio 2020 (c.d. Decreto Rilancio)

Continuano i provvedimenti emessi a chiarimento delle disposizioni emanate dal Governo durante il periodo di emergenza.In particolare, con le Circolari n. 66 e n. 67 del 29 Maggio 2020, l’INPS ha fornito un ulteriore quadro riepilogativo delle proroghe disposte dal D.L. n. 34/2020 («Decreto Rilancio») in relazione alle indennità introdotte dal Decreto «Cura Italia» (convertito nella Legge n. 27/2020) nonché alle indennità riconosciute alle categorie escluse dagli aiuti economici del predetto decreto.

1. Cosa dice la circolare INPS n. 66/2020

La Circolare n. 66/2020 (disponibile qui) conferma la proroga - prevista dall’art. 84 del Decreto Rilancio - per il mese di Aprile 2020 delle indennità a sostegno del reddito già previste dal Decreto Cura Italia (convertito in Legge n. 27/2020). In particolare, la proroga interessa (i) i liberi professionisti e i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa; (ii) i lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’AGO; (iii) i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali; infine (iv) i lavoratori agricoli che abbiano già beneficiato dell’indennità COVID-19 nel mese di Marzo 2020.

L’Istituto ha precisato che le indennità erogate non concorrono alla formazione del reddito ai sensi del D.P.R. n. 917/1986 (cd. T.U.I.R) né il relativo periodo di fruizione è riconosciuto ai fini della contribuzione figurativa e del diritto all’assegno per il nucleo familiare.

Con riferimento alla domanda di accesso alle indennità COVID-19, l’INPS ha chiarito che:

1. i lavoratori già beneficiari della indennità COVID-19 nel mese di Marzo 2020 non sono tenuti a presentare una nuova domanda per la fruizione dell’indennità per il mese di Aprile 2020. Tale indennità sarà infatti erogata automaticamente dall’INPS «secondo le modalità di pagamento già indicate dal beneficiario nella domanda presentata per la fruizione della prestazione per il mese di Marzo 2020»;
   
   
2. i lavoratori che non abbiano presentato ancora alcuna domanda per l’accesso alle indennità COVID-19, possono presentare la relativa domanda per la fruizione dell’indennità anche per il mese di Marzo nel termine di 15 giorno dall’entrata in vigore del Decreto Rilancio (i.e. entro l’ormai spirato termine del 3 Giugno 2020).

Precise indicazioni sono inoltre fornite con riferimento alle indennità per i mesi di Aprile e Maggio 2020 a beneficio dei lavoratori dello spettacolo di cui all'articolo 38 del Decreto Cura Italia.

Infine, la Circolare ricorda il regime di incumulabilità previsto dall’art. 86 del Decreto Rilancio. In particolare, si ricorda che le indennità COVID-10 sono cumulabili con l’assegno ordinario di invalidità di cui alla Legge. n. 22/1984 ma non sono cumulabili:

1. tra loro;
2. con l’indennità di cui all’art. 44 del Decreto Cura Italia (convertito in Legge n. 27/2020), ossia l’indennità riconosciuta dal Fondo per il reddito di ultima istanza;
3. con il Reddito di Cittadinanza: ai lavoratori beneficiari delle relative indennità ma appartenenti a nuclei familiari già percettori del Reddito di Cittadinanza, per i quali l’ammontare del beneficio in godimento risulti inferiore a quello dell’indennità COVID-19, si procede ad integrare il beneficio del Reddito di Cittadinanza fino all’ammontare della stessa indennità dovuto per ciascuna mensilità.

2. Cosa dice la circolare INPS n. 67/2020

La Circolare n. 67 (disponibile qui) illustra invece le novità relative alle «categorie di lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro» ma che non hanno beneficiato delle indennità previste dal Decreto Cura Italia.

Si tratta in particolare delle seguenti categorie:

• lavoratori stagionali diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1 Gennaio 2019 ed il 31 Gennaio 2020;
• lavoratori intermittenti che abbiano svolto prestazione lavorativa, nell’ambito di uno o più contratti di tipo intermittente, per almeno n. 30 giornate nel periodo compreso tra il 1 Gennaio 2019 ed il 1 Gennaio 2020;
• lavoratori autonomi occasionali - privi di partita IVA e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria - che nel periodo compreso tra il 1 Gennaio 2019 ed il 1 Gennaio 2020 siano stati titolari di contratti di lavoro autonomo occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’art. 2222 cod. civ. e che non avessero un contratto di tale tipologia in essere alla data del 23 Febbraio 2020;
• lavoratori incaricati alle vendite a domicilio che nel 2019 abbiano dichiarato un reddito derivante dalle predette attività superiore ad Euro 5.000,00, titolari di partita IVA ed iscritti alla Gestione separata.

Ad intervenire a sostegno delle predette figure professionali era stato in un primo tempo il Decreto Ministeriale 4 Maggio 2020, n. 10, il quale aveva previsto a favore delle stesse una indennità COVID-19 pari ad Euro 600,00 per il mese di Marzo 2020, successivamente prorogata per i mese di Aprile e Maggio 2020 ad opera dell’art. 84 del Decreto Rilancio.

Le domande di indennità COVID-19 devono essere presentate dai potenziali interessati sopra descritti all’INPS esclusivamente in via telematica attraverso modalità di accesso semplificate.

In caso di eventuale diniego da parte dell’INPS delle richieste di indennità COVID-19, viene specificatamente chiarito che gli interessati possono avvalersi della sola tutela giudiziaria non essendo invece ammesso il ricorso amministrativo.