Somministrazione di lavoro: possibile utilizzare lavoratori per più di 24 mesi fino al 30 Giugno 2025

Entra in vigore a partire da oggi, 28 Febbraio 2023, la Legge n. 14 del 2023 (disponibile qui), che, nel convertire in legge il Decreto-Legge n. 198/2022 (cosiddetto “Decreto Milleproroghe”), introduce in relazione alla somministrazione di lavoro un significativo emendamento rispetto alla disciplina di cui al Decreto Milleproroghe.  Nello specifico, viene prevista l’ulteriore proroga di un anno, ossia dal 30 Giugno 2024 al 30 Giugno 2025, della possibilità per le imprese di utilizzare a tempo determinato, oltre il limite dei 24 mesi anche non continuativi i lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle agenzie di somministrazione di lavoro, senza che ciò determini in capo all’impresa utilizzatrice la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il prestatore di lavoro.

Fino a metà 2025, in altri termini, le imprese potranno utilizzare lavoratori somministrati con contratti a tempo determinato per più di 24 mesi in virtù del rapporto di lavoro a tempo indeterminato tra il lavoratore e l’agenzia di somministrazione.

In realtà, la citata proroga non è una vera e propria novità, trattandosi piuttosto dell’ennesimo intervento di slittamento della disciplina transitoria che consente il legittimo utilizzo di lavoratori - assunti a tempo indeterminato dalle agenzie di somministrazione - in missione a tempo determinato, anche per periodi superiori a 24 mesi, presso le aziende utilizzatrici. Intervento, peraltro, che continua a porre problemi interpretativi a livello sistematico, posto che nell’imminenza dell’entrata in vigore del Decreto Dignità del 2018 - che di fatto ha riformato la materia del contratto di somministrazione - il Ministero del Lavoro, con la fondamentale circolare n. 17 del 31 Ottobre 2018, aveva già precisato che,, in caso di assunzione a tempo indeterminato di lavoratori somministrati da parte delle agenzie per il lavoro, i limiti individuati dal Decreto Dignità non debbano trovare applicazione sancendo che «tali lavoratori possono essere inviati in missione sia a tempo indeterminato che a termine presso gli utilizzatori senza obbligo di causale o limiti di durata, rispettando i limiti percentuali».

Pertanto, alla luce di tale nuovo emendamento – che modifica il comma 1 dell’art. 31 del Decreto Legislativo n. 81 del 2015, il quale era già stato originariamente modificato dal D.L. n. 104/2020 (cosiddetto “Decreto Agosto”) e successivamente da due ulteriori Decreti-legge (cosiddetti “D.L. Fiscale” e “D.L. Sostegni”) rispettivamente nel 2021 e nel 2022 - il nuovo testo dell’art. 31 D.Lgs. n. 81 del 2015 prevede che «nel caso in cui il contratto di somministrazione tra l'agenzia di somministrazione e l'utilizzatore sia a tempo determinato l'utilizzatore può impiegare in missione, per periodi superiori a ventiquattro mesi anche non continuativi, il medesimo lavoratore somministrato, per il quale l'agenzia di somministrazione abbia comunicato all'utilizzatore l'assunzione a tempo indeterminato, senza che ciò determini in capo all'utilizzatore stesso la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il lavoratore somministrato. La disposizione di cui al periodo precedente ha efficacia fino al 30 Giugno 2025».

Giova ricordare che le misure sopra descritte sono state introdotte al fine di tutelare la continuità occupazionale durante l’attuale fase di rilancio dell’economia. A tale proposito, oltre un anno fa il Ministero del Lavoro aveva convocato un tavolo di confronto con i sindacati e i rappresentanti delle imprese al fine di individuare una soluzione strutturale al problema. L’impegno, già all’epoca, era quello di evitare nuove proroghe ed interventi periodici, che spesso generano un clima di incertezza sia per i lavoratori sia per le imprese, e di favorire una riforma organica dell’istituto. È probabile, dunque, che si possa trattare dell’ultima proroga di una norma (ad oggi) eccezionale, in vista di una ridefinizione complessiva di tale disciplina.