PUBBLICATE LE FAQ DEL GARANTE SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI AI TEMPI DEL COVID-19

Sono online le FAQ del Garante per la protezione dei dati personali (Garante) sul trattamento dei dati personali nell’ambito dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19.

Le FAQ (in costante aggiornamento) affrontano il tema del trattamento dei dati personali:

• nel contesto sanitario;
• da parte degli enti locali;
• nei rapporti di lavoro pubblici e privati;
• in ambito scolastico;
• a fini di sperimentazioni cliniche e ricerche mediche.

Alcune FAQ sono dedicate alla rilevazione della temperatura corporea da parte dei datori di lavoro al fine di prevenire il contagio. Sul punto il Garante, dopo aver richiamato i principi espressi dal Protocollo Condiviso del 14 marzo 2020 – aggiornato il 24 aprile 2020, ha sottolineato che “non è ammessa la registrazione del dato relativo alla temperatura corporea rilevata, bensì, nel rispetto del principio di “minimizzazione” (art. 5, par.1, lett. c) del Regolamento cit.), è consentita la registrazione della sola circostanza del superamento della soglia stabilita dalla legge e comunque quando sia necessario documentare le ragioni che hanno impedito l’accesso al luogo di lavoro. Diversamente nel caso in cui la temperatura corporea venga rilevata a clienti (ad esempio, nell’ambito della grande distribuzione) o visitatori occasionali anche qualora la temperatura risulti superiore alla soglia indicata nelle disposizioni emergenziali non è, di regola, necessario registrare il dato relativo al motivo del diniego di accesso”.

Il Garante ha anche confermato che non è possibile diffondere i dati identificativi delle persone positive al Covid-19 o che sono state poste in isolamento. Infatti, “[l]a disciplina vigente vieta la diffusione dei dati relativi alla salute. Tale divieto non è stato derogato dalla normativa d’urgenza sull’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Pertanto le aziende sanitarie, le prefetture, i comuni e qualsiasi altro soggetto pubblico o privato non possono diffondere, attraverso siti web o altri canali, i nominativi dei casi accertati di Covid-19 o dei soggetti sottoposti alla misura dell’isolamento per finalità di contenimento della diffusione dell’epidemia o per il contrasto di “fake news”.

Resta però fermo il dovere del dato di lavoro (e non anche del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza), normativamente previsto, di comunicare i nominativi del personale contagiato alle autorità sanitarie competenti e collaborare con esse per l’individuazione dei “contatti stretti”, al fine di consentire la tempestiva adozione delle necessarie misure di prevenzione. L’informativa a tali “contatti stretti” spetta esclusivamente alle autorità sanitarie competenti.

Quella delle FAQ si aggiunge alle altre sezioni del sito del Garante dedicate all’emergenza sanitaria in atto:

• “Uso dei dati di localizzazione e degli strumenti per il tracciamento dei contatti nel contesto dell’emergenza legata al COVID-19”;
• “Raccolta delle principali disposizioni adottate in relazione allo stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 aventi implicazioni in materia di protezione dei dati personali”;
• “Coronavirus e protezione dei dati: documenti e approfondimenti”.