Contratto a tempo determinato, le imprese possono utilizzare il “causalone” fino al 31 dicembre 2024

Dal 28 febbraio 2024 è in vigore la Legge n. 18 del 2024 (disponibile qui), che, nel convertire in legge il Decreto-Legge n. 215/2023 (cosiddetto “Decreto Milleproroghe”), ha introdotto un significativo emendamento in relazione ai rapporti di lavoro a tempo determinato.

Nello specifico, viene prevista l’ulteriore proroga di un anno, ossia fino al 31 dicembre 2024, del termine entro il quale, in mancanza di disposizioni specifiche nei contratti collettivi, il contratto di lavoro subordinato può essere stipulato con una durata superiore ai 12 mesi (ma non oltre i 24 mesi) per esigenze di carattere tecnico, organizzativo o produttivo che giustificano l'apposizione del termine.

Le altre condizioni che permettono attualmente l'applicazione del termine (ossia le causali previste dai contratti collettivi stipulati con le associazioni sindacali maggiormente rappresentative e le esigenze sostitutive) rimangono invariate.

Si tratta di una proroga che rappresenta una sorta di ritorno al concetto di "causalone", inizialmente introdotto dal D.Lgs. 368/2001, abolito nel 2014 e successivamente recuperato in forma più rigida dal Decreto Dignità del 2018. La ratio è quella di fornire ulteriore margine di tempo alla contrattazione collettiva maggiormente rappresentativa nell’identificazione delle nuove casistiche che prevedano l'apposizione del termine al di là dei limiti dell'a-causalità.

In ogni caso – come spesso accade nelle materie disciplinate dal Decreto Milleproproghe – si tratta ancora di una disciplina potenzialmente soggetta a ulteriori modifiche, soprattutto laddove le parti sociali non riescano celermente ad individuare le citate causali per l’apposizione del termine.