Esonero contributivo per i datori di lavoro che assumono donne in condizioni svantaggiate: ecco le istruzioni operative dell’INPS

Con la circolare n. 58 del 23 Giugno 2023 (disponibile qui), l’INPS ha fornito le indicazioni relative agli adempimenti previdenziali connessi all’esonero contributivo per i datori di lavoro che abbiano assunto o che assumeranno donne in condizioni occupazionali svantaggiate nel periodo tra il 1° Gennaio 2023 ed il 31 Dicembre 2023.

Tra le principali novità in materia di lavoro introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2023 (Legge n. 197 del 2022), in vigore dal 1° Gennaio u.s., sono state infatti confermate le agevolazioni contributive (già previste dalle precedenti Leggi di bilancio del 2021 e 2022) fino a Euro 8.000 annui, per i datori di lavoro che assumano giovani fino ai 36 anni di età e donne in particolari situazioni anagrafiche e occupazionali di svantaggio nel corso dell’intero anno 2023.

Destinatari della norma, si ricorda, sono tutti di datori di lavoro privati, ad esclusione delle imprese del settore finanziario. Con riguardo alle citate categorie di dipendenti, le agevolazioni contributive sono comunque escluse per coloro che vengono assunti con qualifica di dirigente o con contratto intermittente.

La circolare INPS n. 58 del 2023 muove dalla decisione C (2023) 4063 final dello scorso 19 Giugno 2023 con la quale la Commissione Europea ha autorizzato la concedibilità degli esoneri contributivi per le assunzioni e le trasformazioni dei contratti da tempo determinato a indeterminato effettuate nel periodo dal 1° Luglio 2022 ed entro il 31 Dicembre 2023.

L’INPS indica che, ai fini della preventiva comunicazione on-line finalizzata alla fruizione dell’incentivo, i datori di lavoro interessati potranno continuare a utilizzare il modulo “92-2012” presente all’interno del proprio “Cassetto previdenziale” (sul sito www.inps.it). Tale procedura non deve essere completata dai datori di lavoro che abbiano già utilizzato tale modulo on-line per la comunicazione dell’incentivo pari al 50% dei contributi datoriali di cui alla Legge n. 92/2012.

La citata circolare ricorda quanto già previsto dalla citata Legge di Bilancio del 2023, secondo la quale l’agevolazione contributiva è riservata all’assunzione di donne assunte che versino in condizioni di svantaggio dal punto di vista occupazionale, ossia nello specifico:

• donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi;
• donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
• donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
• donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

Gli incentivi spettano altresì con riferimento alle assunzioni su base part-time. In questo caso, il citato massimale contributivo annuo di Euro 8.000 deve essere proporzionalmente ridotto. Ad esempio, in caso di lavoro subordinato part-time al 50%, il tetto dell’esonero contributivo sarà di Euro 4.000 annui.

Sono invece esclusi dai benefici i rapporti di apprendistato e i contratti di lavoro domestico, in relazione ai quali il quadro normativo in vigore già prevede l’applicazione di aliquote previdenziali in misura ridotta rispetto a quella ordinaria.

Con riferimento alla durata del periodo agevolato, la circolare chiarisce che gli esoneri:

• in caso di assunzione a tempo determinato, spettano fino a 12 mesi;
• in caso di assunzione a tempo indeterminato, spettano per 18 mesi;
• in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine già agevolato, sono riconosciuti per complessivi 18 mesi a decorrere dalla data di assunzione;
• in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine non agevolato, sono riconosciuti per complessivi 18 mesi a decorrere dalla data di trasformazione.

Inoltre, gli stessi esoneri spettano anche in caso di proroga del rapporto, effettuata in conformità alla disciplina del rapporto a tempo determinato, fino al limite complessivo di 12 mesi.

Infine, come già chiarito per altre agevolazioni, l’INPS precisa che il periodo di fruizione degli incentivi può essere sospeso esclusivamente nei casi di assenza obbligatoria dal lavoro per maternità, consentendo, in tale ipotesi, il differimento temporale del periodo di godimento.

L’INPS indica inoltre le condizioni per il diritto alla fruizione degli incentivi per le assunzioni donne svantaggiate, ossia:

• rispetto di quanto previsto dalla Legge n. 296/2006 art. 1, comma 1175, ossia:

1. regolarità degli obblighi di contribuzione previdenziale, ai sensi della normativa in materia di documento unico di regolarità contributiva (DURC);
2. assenza di violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge;
3. rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali, nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;

• applicazione dei principi generali in materia di incentivi all’occupazione, da ultimo disciplinati dal Decreto Legislativo n. 150 del 2015.

Inoltre, si legge nella circolare, che ulteriore condizione per il godimento di tali benefici è la conformità alla Legge di Bilancio 2021, art. 1, comma 17, vale a dire alla realizzazione dell’incremento occupazionale netto calcolato sulla base della differenza tra i lavoratori occupati rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei 12 mesi precedenti.

Al riguardo, viene precisato che, ai fini della determinazione dell’incremento occupazionale netto, il numero dei dipendenti è calcolato in Unità di Lavoro Annuo (U.L.A.), secondo il criterio convenzionale proprio del diritto comunitario.