Lavoro sportivo: è arrivato il vademecum del Ministero del Lavoro

Con la riforma del lavoro sportivo, attuata mediante l’emanazione del D.Lgs n. 36/2021 ed entrata definitivamente in vigore il 1° luglio 2023, il settore del diritto del lavoro sportivo ha ricevuto l’auspicata disciplina speciale finalizzata a raggruppare in un quadro finalmente unitario le regole applicate ai rapporti di lavoro nel settore sportivo che, in precedenza, restavano legate alla disciplina ordinaria del rapporto di lavoro, con diverse criticità da un punto di vista legale e operativo, specialmente nel settore dilettantistico.

Il D.Lgs n. 36/2021, alla luce dell’ultimo Decreto correttivo entrato in vigore a settembre 2023, affronta interamente la disciplina del lavoro sportivo prevedendo disposizioni per i profili contrattuali, previdenziali, assistenziali, assicurativi e tributari, nonché sul piano della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il Decreto ha posto sin da subito alcuni dubbi interpretativi agli addetti ai lavori. Pertanto, al fine di dare una piena attuazione al Decreto sopramenzionato ed evitare difficoltà nell’applicazione delle disposizioni in esso contenute, in data 12 aprile 2024 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali congiuntamente al Ministro per lo Sport e i Giovani hanno predisposto un Vademecum (disponibile qui) contenente la spiegazione dei punti cardine della riforma del lavoro sportivo.

Il Vademecum è estremamente utile in quanto contiene definizioni, ambiti di applicazione, tutele previste e adempimenti obbligatori.

Il documento è correlato da una serie di risposte alle domande più frequenti, con un rimando alle pagine dedicate online dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (disponibili qui) per un costante aggiornamento.

Di seguito riportiamo i principali punti salienti della riforma contenuti all’interno del Vademecum ministeriale:

1. viene fornito l’identikit del “lavoratore sportivo” che è indipendente dalla natura professionistica o dilettantistica dell’attività svolta e si chiariscono le tipologie contrattuali utilizzabili, con le relative disposizioni in materia di controlli sanitari e di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro;
2. il lavoro subordinato in ambito sportivo acquisisce una disciplina che tiene in conto le specificità del comparto, in deroga alla disciplina ordinaria;
3. si prevedono differenziazioni nelle regole applicabili nell’area del professionismo e a quello del dilettantismo;
4. viene disciplinato il trattamento pensionistico e sono inserite delle tutele ad hoc per l’assicurazione contro gli infortuni;
5. le prestazioni sportive dei volontari hanno una disciplina specifica che aiuta a tenere separato l’ambito del rapporto di lavoro da quello veramente personale, spontaneo e gratuito del volontariato. I volontari non sono lavoratori sportivi;
6. si interviene sul trattamento tributario dei contratti in ambito sportivo, con un trattamento agevolato soprattutto nel dilettantismo, per il quale sono previste agevolazioni anche per soggetti che non sono lavoratori sportivi e prestano, in forza di contratti di collaborazione coordinata e continuativa, attività di carattere amministrativo-gestionale a favore di Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate, Enti di promozione sportiva, anche paralimpici, riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) o dal CIP.

Il Vademecum è un documento importante, in quanto sintetico e di facile utilizzo, per avere un quadro preciso, agevole e soprattutto autorevole per la corretta interpretazione delle complesse norme della riforma di diritto sportivo.